GAVIA
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Partenza:
Bormio (1222 m)
Arrivo:
P.so Gavia (2621)

Lunghezza:
26 Km
Pendenza Media:
5,4%

Pendenza Massima:
15%
Difficoltà:

 

Questo versante è il più facile, anche se la distanza è superiore. Le pendenze infatti non sono considerevoli e la salita procede abbastanza dolce. Le erte più difficili sono presenti solo con strappi brevi. La partenza è a Bormio, famosissimo centro alpino della Valtellina denominato "perla delle Alpi". Dal semaforo del suo centro si svolta a dx attraverso la ss300. Ci siamo cosi' immessi nella Falfurva, bellissima vallata percorsa dal torrente Fradolfo a cui la nostra strada correrà attigua per circa 13Km fino a Santa Caterina. E' uno stradone comodo e largo che non tocca mai pendenze rilevanti tranne in qualche tratto molto breve. Si attraverseranno man mano gli abitati di Uzza (qui il pavè si sostituisce per un breve tratto all'asfalto), San Nicolò e S.Antonio (dopo 4Km, sempre immersi nello spendido scenario del Parco dello Stelvio, circondati dagli alti monti del gruppo Ortles-Cevedale). Passata quindi la località San Gottardo, manca solo all'appello il comune più importante della valle, cioè S.Caterina che si raggiunge tra fitti boschi di abeti e pini. Resa famosa dalla sciatrice Compagnoni che qui è nata e risiede, ha avuto negli ultimi anni un forte impulso turistico sia estivo che invernale. Dopo aver attraversato completamente l'abitato (in questo tratto faremo anche un sottopassaggio artificiale), arriveremo al primo tornante dell'intera salita: è l'inizio vero e propio dell'arrampicata verso il Gavia poiché d'ora in poi la pendenza resterà quasi sempre sopra il 7%, senza contare gli strappi sopra il 10% precedentemente ricordati. I primi chilometri corrono tortuosi attraverso la vasta distesa di prati di Plaghera. Qui passeremo diverse volte sotto i cavi dell'impianto di risalita "Paradiso" e quindi lasceremo tutto alle nostre spalle immergendoci nella boscaglia delle pendici della Val di Gavia. Fino all'arrivo si sale sempre più di quota, attraverso una strada sempre stretta che non ci presenterà mai più un tornante e che ci farà uscire dal verde per immergerci nel caratteristico paesaggio d'alta quota, sempre più brullo e bruciato. A un certo punto arriveremo a un ponticello che attraversa il torrente Rezzalasco (sceso dalla stretta Val di Rezzo che possiamo vedere a dx, si immette nel rio Gavia sottostante): qui arriva lo strappo più difficile (a 5Km dalla vetta), da percorrere stringendo i denti (15%), sorpassato il quale il nostro traguardo è facilmente a portata. Quindi si incontrerà il rifugio Berni che si riconosce dalla presenza di un alto monumento costruito in ricordo dei caduti della Grande Guerra che ebbe luogo propio su queste montagne e da una chiesetta. Ormai ce l'abbiamo fatta, ancora qualche facile chilometro e si aprirà alla nostra vista la veduta del Lago Bianco e del valico tanto voluto.

Arrivati in vetta ricordarsi di coprirsi bene, soprattutto se il sole è coperto dalle nuvole.

 

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