RELAZIONI
19 GENNAIO 2008
Speleologi inside
by Leo Mariani
Oggi siamo partiti in 5, alle ore 7:30
del mattino, sprezanti del pericolo e attrezzati di sole torce
elettriche alla volta di Mandello, un poco dopo Lecco (W Concorezzo !!)
per affrontare le temibili grotte carsiche della zona.
Non delle grotte normali, ma la temuta Grotta di Ferro...(ma anche no)
Dopo poco piu' di un ora di macchina,
non lo si nemmeno io, di preciso, siamo giunti a Mandello, in una sua
frazione, per la precisione.
Rapida visita al supermercato locale
dove, tra la vastissima scelta di prodotti, ci siamo appropriati di una
bottiglia? di tavernello e una confezione di tegolini, prontamente
infilati nello zaino.
Una 40ina di minuti nemmeno a piedi, in
leggerissima salita, e siamo giunti all'ingresso del baratro, che cn le
sue tenebre ci accoglie malvagio...Leggende aleggiano attorno a questo
nefasto luogo, leggende orribili, ma i nostri prodi eroi non si
lasciano scoraggiare.
Si preparano le attrezzature, le torcie
vengono sfoderate, sistemate sulla fronte, strette nei pugni, gli
sguardi si incrociano.... e si entra.
Dopo un primo momento di smarrimento,
gli occhi non si sono ancora bene abituati alla luce scarsa,
proveniente solo dalle nostra spalle e dalle pile, ci inoltriamo nel
ventre della terra.
La cartina all'ingresso, fatta da un
gruppo di scout e' a dir poco ridicola, non serve a un emerito menga,
sembra di un altro posto...
Il terreno e' viscido e fangoso,
ricoperto di polvere bagnata.Dal soffitto, che si allontana e si
avvicina a noi, gocciolano incessanti gocce (ma no?) di acqua.
Ci si incasina un po', non si sa bene
dove andare, ma si prosegue, al massimo si ritorna sui propri
passi...Nonostante tutto, pero', i 5 impavidi concorezzesi riescono a
raggiungere il secondo salone della famigerata grotta, all'interno del
quale, si narra,e' custodita una madonnina.
Missione: ritrovarla.
Qui, non proviene nessunissima luce dall'esterno, tutto e' legato alla durata delle nostre pile.
La statuetta dovrebbe essere alla nostra destra, secondo la famosa cartina by scout... ma nulla.
Non c'è proprio.
Ci dividiamo in due gruppetti, oramai
trovare l'unico segno di civilta' e' una questione di principio, non ce
ne andremo senza averla trovata.
Si perlustra ogni anfratto, ogni angolo della grotta, ma nulla, sembra essersene andata.
In effetti starsene sola, al buio, tra i pipistrelli non dev'essere il massimo, nemmeno per una statua.
Rassegnati, ci portiamo al centro(piu' o
meno) della seconda camera dove scoviamo un cunicolo infimo e stretto,
che conduce verso boh...forse l'inferno.
Decisi a espolrare ogni antro, ci
caliamo all'interno, con l'ausilio di una fune trovata in loco, del
tutto inutile, per altro, perche' troppo corta...Vabbe, si prosegue
senza.
Si scende, si scende, ma non sembra slargarsi, anzi, al contrario, piu' si
avanza e piu' diventa stretto(come se fosse largo...) Ci si ferma un secondo, andare avanti non sembra il massimo.
Preferisco tornare fuori, ed esco, non
dopo pero', essermi visto arrivare diretto in testa un sassolino di un
qualche chilo, deviato con il braccio.
Bastardi, non mi vedrete morto!
Dopo poco escono anche gli altri due, e
si sta li, al buio, ad aspettare il ricongiungimento dell'altro gruppo
che torna dimezzato.
Abbiamo perso un membro, assalito da claustrofobia(BaBBa!!).
Si gira ancora un po', cacchio, ma sta
madonnina che fine ha fatto? Si conviene che non c’è, e si
torna sui propri passi.
In 1o minuti, forse poco piu' siamo a
oltre meta' del tragitto. Dopotutto la grotta e' piccolina, vista da
dentro, e nemmeno tanto insidiosa.
Agevolmente ritorniamo verso l'uscita,
non dopo aver avvistato un numeroso gruppo di Miriapodi, non so dirvi
di piu', che pascolavano allegri su cumuli di merda di
pipistrello...FiQuo!
Ci fermiamo a una 40ina di metri
dall'uscita, la debole luce che filtra ci sembra illuminare a per bene
la grotta, ci fermiano e dopo esserci riuniti tutti, secchiamo tegolini
e tavernello(ma che schifo fa??).
Notiamo delle indicazioni che ci erano sfuggite...Lago <---, percorso A <---, percorso B --->...Wow
Manco a dirlo ci lanciamo nelle direzioni indicate, scoviamo un buco, ci
srisciamo dentro, ma nulla sembra non condurre da nessuna parte...peccato.
Si esce dal buco, ma perche' non provare ad entrare negli altri, li accanto?
Dopo aver strisciato per un po', in
anfratti stretti stretti, a caso, spinti da una sana dose di
incoscenza(?) o coraggio, decidiamo che e' ora di tornarcene a casuccia.
Usciamo, e ci ritroviamo lerci, tutti rossicci di fango...
Bello, da rifare, portando la Canon con noi, pero'.
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