La
salita da Fornio Allione inizia subito con una serie di tornanti in vasti
prati prima di entrare in un bosco ombroso che ospiterà il ciclista fino a
quasi alla vetta lontana 20 chilometri. Le pendenze non sono mai proibitive,
e ci sono tratti anche in leggera discesa all'arrivo delle piccole valli che
prendono il nome dal torrente che lo attraversa (caratterirtica la valle del
mulino dove si può vedere un antico mulino ad acqua). Fino all'abitato di
Paisco - da Forno Allione sono 6 chilometri - non ci si deve preoccupare, e
solo dopo il paese c'è un breve tratto, dove la strada si allarga
vistosamente, impegnativo. Ma è breve, e la salita ritorna normale (6-7%) e
ci si inoltra sempre più nella valle. A metà strada (al decimo chilometro) si
incontrerà prima un piccolo monumento per le vittime dell'alluvione che colpì
gli abitanti di questa valle e di tutta la val Camonica nel '60, quindi il
bivio che porta agli abitati di Loveno e Grumello, piccoli centri montani
caratteristici di cui è consigliata la visita. Fino a 5 chilometri dalla
vetta non si incontreranno difficoltà rilevanti, ma giunti al 15° chilometro
o si sono risparmiate le energie o l'arrivo al passo sarà solo un lungo
calvario (io stesso ho preso troppo leggermente questa salita all'inizio
della mia carriera). Si percorrono tornanti in cui si può godere della vista
delle cascate del Pinzolo e altri stretti tratti dove si vede il paesaggio
sottostante. E solo agli ultimi 500 metri che la salita si addolcisce e si
arriva quasi un surplace davanti al rifugio e al passo vero e proprio poco
distante.
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